http://www.dire.it/newsletter/psicologia/anno/2018/giugno/26/?news=08
Roma, 26 giu. – La salute e’ un diritto fondamentale, costituzionale e universale: quella fisica, ma anche quella “psicologica”. Non tutti, pero’, possono permettersi terapie adeguate, soprattutto quando parliamo di psicoterapia. Il costo di una seduta oscilla infatti tra i 60 e i 100 euro: una spesa che molte famiglie non possono affrontare. Proprio per offrire a piu’ cittadini possibile la possibilita’ di “curarsi”, nasce il progetto “Psicoterapia Aperta”: una rete di professionisti del settore privato professionale disposti a offrire le proprie prestazioni a un costo “calmierato”, tra i 25 e i 40 euro a seduta. Una prassi di fatto gia’ diffusa, visto che molti sono gli psicoterapeuti che dedicano una parte del proprio tempo e del loro lavoro a pazienti impossibilitati a sostenere tariffe di mercato, ma bisognosi di aiuto.
Oggi, con il lancio del sito, queste risorse saranno messe in rete, con una vera e propria mappatura degli “psicoterapeuti aperti” e un portale che permette agli utenti di cercare il professionista piu’ vicino e ai professionisti di presentarsi e offrire la propria disponibilita’. Per rendere possibile questa “start-up”, e’ stata avviata una raccolta fondi sulla piattaforma “Produzioni dal basso”, per finanziare le spese di sviluppo e manutenzione del portale web, le spese tipografiche per la diffusione dell’iniziativa e i costi dell’organizzazione di eventi informativi.
“La rete Psicoterapia Aperta- spiega la ‘mente’ del progetto, lo psicoterapeuta Luigi D’Elia- nasce dalla comune e consolidata prassi di moltissimi dei professionisti della salute psicologica in ambito privato professionale che oltre ad impegnarsi in attivita’ del sociale, gia’ da tempo decidono spontaneamente e ordinariamente di dedicare una parte del proprio tempo professionale a pazienti non in grado di sostenere tariffe di mercato. I destinatari finali del nostro progetto sono, principalmente, le famiglie in difficolta’, i giovani di ogni estrazione sociale senza lavoro o con lavori precari, gli esclusi dal circuito lavorativo o con problematiche invalidanti, le persone comuni del ceto medio che non riescono a sostenere il costo della vita: tutte queste persone ed altre ancora sono fatalmente escluse dalla cura e dalla prevenzione della salute psicologica”.
Alla rete di Psicoterapia Aperta parteciperanno gratuitamente soprattutto i singoli professionisti con i loro studi privati, ma possono comparire, in una sezione a parte, anche le organizzazioni, le associazioni e i gruppi che gia’ svolgono questo servizio low cost che saranno elencati su una pagina dedicata. “Migliaia di colleghi gia’ offrono tariffe ridotte per una piccola parte del loro tempo professionale, ma tale impegno si confina e rimane invisibile purtroppo nelle quattro mura degli studi privati e non assume una rilevanza tale da sollevare interrogativi circa la mancata assunzione da parte del Servizio Sanitario Nazionale della domanda di cura e benessere psicologico esistente. I servizi pubblici di Psicoterapia e Psicologia in Italia non riescono infatti, per mancanza di risorse e di personale sufficiente, ad accogliere l’enorme domanda. E le differenze regionali descrivono un panorama a macchia di leopardo in quanto ad attenzione e risorse pubbliche su questo problema, tanto che gli interventi pubblici rappresentano di fatto una goccia nell’oceano a fronte di un bisogno crescente di salute psicologica. Se si e’ benestanti ci si puo’ curare, altrimenti si rinuncia o si fanno mesi e mesi di lista di attesa: questa e’ la situazione attuale, nel quale il nostro progetto vuole inserirsi attivamente”.
Concretamente, il lavoro consiste innanzitutto nel censire tutti i colleghi che gia’ offrono tariffe low cost, collegare domanda e offerta low cost, raccogliere dati sulla domanda di cura delle fasce sociali meno abbienti e della relativa offerta privata, sensibilizzare e sollecitare l’intervento pubblico. “In sostanza- spiega ancora D’Elia- il nostro portale conterra’ un elenco di professionisti su tutto il territorio nazionale che vorranno mettere a disposizione una piccola parte sostenibile del tempo della propria attivita’ privata professionale a tariffaria calmierata. L’utenza avra’ la possibilita’ di contattare nella propria zona il professionista libero e di verificare la possibilita’ di ricevere servizi professionali del tutto equiparati a quelli a tariffa piena”.
Un obiettivo ambizioso, ma realistico: “Nella convinzione che la psicoterapia sia una cura per ricchi, ma per tutti, vogliamo mettere in pratica l’articolo 4 del Codice deontologico degli Psicologi, in base al quale ‘lo Psicologo non opera discriminazioni in base a estrazione sociale ne’ stato socio-economico’. Siamo pero’ ben consapevoli- ammette D’Elia- che non potendoci sostituire con la sola buona volonta’ alle risorse del Servizio pubblico, non siamo in grado di rispondere alla domanda delle fasce piu’ povere, che non possono accedere neanche alle tariffe agevolate qui offerte. Anche noi ci sentiamo insomma una goccia nell’oceano, ma speriamo di riuscire almeno a muovere le acque”.
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