Ha 50 anni ed è una Psicologa libera professionista specializzata in Psicoterapia Psicoanalitica individuale e di gruppo. Esercita in provincia di Palermo con tariffe adeguate al livello economico medio- basso del territorio. Crede fermamente nelle cure sostenibili.
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Roberto Pozzetti
Pratica come psicoanalista a Como. Professore a contratto di psicologia sociale all’Università dell’Insubria e di psicologia dinamica alla LUDeS Lugano, Svizzera. Membro della Scuola Lacaniana e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi. Già Referente provinciale dell'Ordine degli Psicologi, presiede l’Associazione InOut.
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Carlotta Longhi
Psicologa psicoterapeuta, Ph.D. Socia fondatrice e Presidente della Cooperativa sociale Metamorfosi, in cui coordina il servizio di psicoterapia sostenibile e dal 2005 svolge attività clinica e di gestione. Già Consigliere Segretario dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia. E’ tra i promotori della Rete Psicoterapia Sociale.
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Maria Antonietta Chippari
Psicologa, psicoterapeuta, terapeuta EMDR. Dal 2009 svolge attività clinica come libera professionista e interventi di comunità collaborando con diverse realtà presenti sul territorio. É stata tra i promotori della Rete di Psicoterapia Aperta ed é una dei soci fondatori dell'attuale Associazione.
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Matteo Bessone
Psicologo, psicoterapeuta, co-fondatore di Sportello TiAscolto. Ha curato il libro “Un nuovo mo(n)do di fare salute” e tradotto la versione italiana de “I Determinanti Sociali della Salute Mentale” dell'OMS. Si occupa di psicoterapia critica, movimenti sociali, advocacy e salute mentale globale.
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Crisi e cambiamento. Una nuova sfida per la psicoterapia ai tempi dell’adolescenza.
Di Simona Nocera e Gabriella Calabretti Si fa un gran parlare del disagio psicologico degli adolescenti. In particolare, dopo la pandemia da SARS-CoV-2, il tema della salute mentale dei più giovani è divenuto argomento fortemente dibattuto dall’opinione pubblica e dagli esperti del settore. Sappiamo bene come l’adolescenza sia già di per sé una fase evolutiva […]
Si fa un gran parlare del disagio psicologico degli adolescenti. In particolare, dopo la pandemia da SARS-CoV-2, il tema della salute mentale dei più giovani è divenuto argomento fortemente dibattuto dall’opinione pubblica e dagli esperti del settore.
Sappiamo bene come l’adolescenza sia già di per sé una fase evolutiva delicata e complessa, teatro di molteplici trasformazioni fisiche e psicologiche che causano disagio e grande smarrimento emotivo.
A partire dagli 11 anni i ragazzi iniziano con fatica a riconoscere e contenere le loro emozioni e reagiscono impulsivamente. Dagli 11 ai 15 anni assistiamo a frequenti sbalzi d’umore influenzati dai cambiamenti biologici, conflitti coi genitori, senso d’inadeguatezza rispetto agli altri ed al proprio corpo, bisogno di conformarsi ai pari, senso di colpa ed imbarazzo associati alla sessualità, uso o abuso di sostanze (Di Pietro e Bassi, 2013; Pierantoni, 2020).
Dai 16 ai 19 anni il pensiero evolve e si fa più complesso, si raggiunge una maggiore indipendenza, si affrontano i coetanei con più maturità e si affacciano nuove sfide relazionali: la coppia e la sessualità (Di Pietro e Bassi, 2013; Pierantoni, 2020).
Riguardo la sessualità, negli ultimi anni, il nostro lavoro clinico si è dovuto misurare con nuove sfide, prima fra tutte la fluidità di genere, della sua espressione e dell’orientamento sessuale. Percepirsi diversi, non essere accettati sono causa di grande sofferenza psicologica che, in casi estremi, potrebbe tradursi in rischio suicidario associato a disforia di genere, rifiuto ed isolamento sociale, difficoltà in famiglia.
Anche quest’ultima attraversa numerose turbolenze in adolescenza, gli equilibri cambiano: la richiesta di libertà coesiste e si scontra col bisogno di sicurezza. La tensione tra bisogno d’appartenenza e spinta verso la differenziazione crea inevitabilmente contraddizioni, fatiche e conflitti tra genitori e figli adolescenti. Sempre più accogliamo famiglie in crisi col proprio ruolo, genitori con un forte bisogno d’approvazione che li spinge a defilarsi dai conflitti necessari alla crescita. Non c’è confronto né scontro sulla costruzione di quei confini necessari in adolescenza per la costruzione dell’identità.
Adolescenza, salute psicologica e pandemia
Gli adolescenti contemporanei, oltre a queste sfide evolutive, hanno dovuto affrontare la pandemia che ha negato loro il diritto alla socialità, alla formazione, all’apprendimento.
Ricerche e studi di settore hanno fotografato la situazione nella fase post Covid quando il malessere psicologico dei più giovani si è reso più evidente.
In 30 anni i disturbi mentali degli adolescenti europei sono cresciuti del 32%; lo afferma il Lancet nel 2019 in una sintesi di diversi studi internazionali. Le stime riferiscono di 53 milioni di casi in più di depressione maggiore (+28%) e 76 milioni di casi in più di disturbi d’ansia (+26%) nel 2020 direttamente collegati alla pandemia.
L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza insieme all’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una ricerca nel 2022: a partire dalla seconda ondata, sono cresciute le richieste d’aiuto (accessi al pronto soccorso e ospedalizzazioni) per esordio di nuove patologie e/o aggravamento di situazioni pregresse.
I disturbi e i sintomi riportati maggiormente sono: disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidaria (tentato suicidio e suicidio), autolesionismo, discontrollo degli impulsi, alterazioni ritmo sonno/veglia e ritiro sociale.
La pandemia e le misure intraprese per la sua gestione hanno prodotto un incremento del disagio psicologico giovanile perché hanno limitato le occasioni di socializzazione, scoperta e confronto necessarie per un adolescente e la sua crescita.
È noto, infatti, che il gruppo dei pari rappresenta il contesto nel quale si sperimentano nuove modalità relazionali associate a esperienze quali il timore del giudizio, il desiderio di piacere, di sentirsi parte di parte di un gruppo con nuovi principi comuni ed esperienze da condividere. La pandemia ha inevitabilmente alterato, bloccato questo processo. Anche per questo i presidi territoriali ed ospedalieri hanno registrato un’impennata di casi di disagio psicologico associato spesso ad abuso di alcool e sostanze.
In una fase storica e sociale così complessa e delicata, segnata da cambiamenti velocissimi e da grandi eventi collettivi traumatici, come la pandemia, il cambiamento climatico, le guerre, l’instabilità economica, noi psicoterapeuti dobbiamo fare molta attenzione nel nostro lavoro. È fondamentale saper distinguere le problematiche emotive, comportamentali e relazionali, tipiche di questa fase evolutiva che evolvono da sole, dai primi segnali di un disagio più importante.
Occorre, quindi, fare molta attenzione a non patologizzare qualsiasi comportamento, rischiando così di concorrere alla formazione di identità patologiche e ad una cura ad esclusiva vocazione psichiatrica e farmacologica.
Quando invece il disagio psicologico interferisce col funzionamento sociale, scolastico, familiare, relazionale è necessario un tempestivo intervento specialistico. Vanno attenzionati: alterazioni del sonno e dell’alimentazione, calo nel rendimento scolastico, eccessiva attenzione alla performance, ritiro sociale, abbandono delle attività sportive e degli hobbies, uso di sostanze, precoce attività sessuale.
Anche il divario generazionale tra adulti e nuove generazioni ha messo in crisi il tradizionale modo di lavorare in psicoterapia: nuovi linguaggi, strumenti tecnologici, modalità relazionali, esperienze, bisogni sono entrati nella stanza di terapia e hanno modificato il setting. Come terapeuti “dobbiamo” andare in crisi, metterci in discussione ed adeguarci a questi cambiamenti.
Considerazioni sull’approccio clinico nella psicoterapia per gli adolescenti di oggi
A nostro avviso, il setting deve diventare più flessibile, pur contemplando una serie di elementi strutturati che fungano da confine e contenimento.
È necessario conoscere i nuovi strumenti tecnologici con i loro linguaggi per avvicinarsi ai ragazzi, usando modalità comunicative per loro più fruibili. Le sedute online in aggiunta a quelle in presenza sono un valido strumento in tutte quelle situazioni complesse nelle quali i ragazzi sono isolati e/o chiusi in casa o esprimono difficoltà nel sostenere una relazione in presenza. Le loro esperienze online (chat, giochi di ruolo, videogiochi etc.) vanno accolte e significate in psicoterapia perché rappresentano nuovi contesti nei quali gli adolescenti crescono e si evolvono.
Basandoci sulla nostra esperienza clinica con adolescenti e giovani adulti, assistiamo ad una crescente domanda di psicoterapia. I ragazzi esprimono sempre più il bisogno di adulti stabili, flessibili, in grado di intercettare il loro vissuto, di stimolarli e contenerli. Le famiglie vanno coinvolte e indirizzate verso uno spazio adeguato e separato dove farsi sostenere. Il segreto professionale è elemento fondante del setting, anche nel lavoro con i minori. Va sempre garantito e tutelato.
Riflessioni sull’accessibilità dei servizi psicologici
Dal nostro punto di vista sarebbe auspicabile che la psicoterapia senta sempre più la sua vocazione sociale, in un dialogo costante col territorio e le sue risorse per garantire altri luoghi e strumenti di aiuto e sostegno per i ragazzi. Secondo noi, più la rete col territorio è ampia, meglio si lavora.
L’accessibilità alle cure psicoterapiche precoci è indispensabile per intercettare le domanda d’aiuto dei più giovani. Per questo, come clinici abbiamo aderito al progetto di Psicoterapia Aperta nato con l’intento di scuotere l’opinione pubblica sul tema della salute mentale come diritto di tutti.
Sappiamo bene come nel settore pubblico ci sia un’enorme domanda di cure psicologiche che resta inevasa per mancanza di risorse economiche. I professionisti che come noi hanno aderito al portale forniscono alcune ore a tariffe calmierate per garantire a tutti la possibilità di fare psicoterapia.
In base alla nostra esperienza, il progetto è di enorme utilità visto il contesto sociale ed economico odierno; arrivano nei nostri studi molti adolescenti e giovani adulti con un estremo bisogno di aiuto ma scarse possibilità economiche perché il lavoro manca o è precario o perché gli stipendi sono bassi.
Grazie ai professionisti che aderiscono alla rete, Psicoterapia Aperta sta dando la possibilità ai più giovani di fare psicoterapia, garantendo così il diritto alla salute mentale e lavorando, quindi, per il benessere sociale.
Accanto a questa realtà del privato sociale, portiamo l’esperienza clinica del lavoro anche nel settore pubblico, all’interno di un servizio dedicato solo ad adolescenti e giovani adulti. Presso la Asl Roma1 dal 2016 esiste il PIPSM, Prevenzione Interventi Precoci in Salute Mentale, un servizio i dedicato alla fascia d’età 14-25 anni. L’accesso al servizio è diretto, senza bisogno di prescrizione medica così da agire tempestivamente sulle prime forme di malessere psicologico. Per questo motivo il servizio lavora in stretta collaborazione con le scuole superiori del territorio della Asl Roma 1, dove è presente con sportelli di ascolto psicologico, collabora con Serd, DCA, Consultori, TSRMEE e con tutte le strutture ospedaliere, residenziali e semiresidenziali del territorio di competenza. Le équipe sono multidisciplinari, composte da psichiatra, psicologo, assistente sociale e infermiere. Purtroppo come in tutte le realtà pubbliche, la richiesta di psicoterapia è alta e non può esser accolta per mancanza di risorse.
Fra le strutture che gravitano intorno al presidio territoriale, rivestono un ruolo significativo le strutture semiresidenziali, i Centri Diurni, che accolgono ragazzi in situazioni di acuzie, in uscita da SPDC o cliniche, ed anche ragazzi inviati dal servizio territoriale in condizioni di disagio psicologico più contenuto.
Queste strutture sono aperte h 12, dalle 8 alle 20, e svolgono funzione di alto contenimento nelle situazioni più gravi e di riabilitazione che si declina in una serie di attività organizzate in laboratori di gruppo che si svolgono al mattino e nel pomeriggio. Il setting è aperto, i ragazzi possono entrare ed uscire in base alle loro esigenze ed impegni ma possono anche restare al di là delle attività stabilite da progetto per socializzare, pranzare con gli altri o semplicemente anche per riposarsi.
Il servizio è coordinato e supervisionato da un dirigente psicologo della Asl e gli operatori psicologi psicoterapeuti ed educatori. Le attività proposte variano da attività con un intento espressivo e comunicativo quali canto, teatro, disegno e fumetto, ad altre di tipo riabilitativo come la psicoterapia di gruppo, i gruppi di parola e condivisione, la DBT e Social Skills Training. I ragazzi possono inoltre fare sport, gite in natura, passeggiate culturali, andare al cinema. Tutti i gruppi sono aperti con un setting estremamente flessibile all’interno di un luogo fisico accogliente. Gli operatori sono disponibili h 12 per qualsiasi esigenza dei ragazzi che, tutte le volte che ne hanno bisogno, possono chiedere un confronto, un colloquio. Il servizio è in dialogo costante con le équipe territoriali, le famiglie e il territorio.
Conclusione
In conclusione, in base alla nostra esperienza clinica nel pubblico e nel privato, possiamo affermare che si assiste ad un incremento della richiesta di psicoterapia da parte di adolescenti e giovani adulti. Questa domanda va accolta garantendo una presa in carico che includa il mondo interno, quello sociale (famiglia, gruppo sociale ristretto e allargato) e virtuale. La psicoterapia è fondamentale per garantire un buon livello di benessere sociale soprattutto quando si interviene precocemente.
È necessario lasciare che la crisi adolescenziale ci mandi in crisi, mandi in crisi i nostri valori, il nostro modo di comunicare, di concepire il setting. Come terapeuti non possiamo esimerci dalla relazione e la relazione ci chiama all’ascolto, al cambiamento, ad una trasformazione continua necessaria affinché ci si incontri e si cresca insieme.
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Bibliografia
Cipriani, G. (2021). Adolescenti con emozioni intense. Come gestire con la DBT le sfide emotive e comportamentali di tuo figlio (2021) di Pat Harvey e Britt H. Rathbone – Recensione. State of Mind. Di Pietro, M. & Bassi, E. (2013). L’intervento cognitivo comportamentale per l’età evolutiva. Strumenti di valutazione e tecniche per il trattamento. Erickson. Linehan, M. M. (2015). DBT Skills Training. Manuale. Raffaello Cortina Editore. Pierantoni, S. (2020). Il cervello adolescente: tra fragilità e potenzialità. State of Mind. “Pandemia, neurosviluppo e salute mentale di bambini e ragazzi “. Documento di studio e di proposta – La ricerca qualitativa a cura dell’Autorità per l’Infanzia e l’Adolescenza, Roma Maggio 2022 https://www.istitutoiard.org/2024/01/12/le-indagini-adolescenti-svolte-da-laboratorio adolescenza-e-istituto-iard/ What’s Happened to Italian Adolescents During the COVID-19 Pandemic? A Preliminary Study on Symptoms, Problematic Social Media Usage, and Attachment: Relationships and Differences With Pre-pandemic Peers. Muzi S, Sansò A, Pace CS. Front Psychiatry. 2021 Apr 27;12:590543.
Ho fatto un percorso di psicoterapia con la dottoressa Oggioni. Da subito è entrata in sintonia con me. Con tanta professionalità e gentilezza, mi ha aiutata a scoprire ed approfondire alcuni aspetti del mio carattere che mi portavano insoddisfazione. Sono riuscita a prenderne consapevolezza e ad accettarli. Grazie alla dottoressa, sono cambiata e sono molto più serena! Grazie! Un grazie infinite anche a questa rete che mette a disposizione un servizio così prezioso in modo accessibile a tutti
Laura
Grazie per questa opportunita’ unica. Avevo necessita’ di trovare un psicoterapeuta per intraprendere un percorso e grazie a voi penso di aver trovato quello giusto, nonostante le risorse non mi permettessero tariffe normali. Ho consigliato il sito agli amici. Molto positivo poter leggere le schede degli aderenti on line. Grazie ancora ! Cristina
Cristina
Dopo aver passato un anno universitario bloccato a causa di attacchi di panico e di ansia, ho contattato la dottoressa Martano nella speranza di trovare aiuto e supporto per raggiungere i miei obiettivi. La dottoressa Martano non mi ha aiutato semplicemente, esplorando le mie paure conducendomi all’obbiettivo di una laurea che ormai è prossima, ma mi ha anche fornito gli strumenti per affrontare serenamente la vita di tutti i giorni. Grazie!