A partire da un’idea del Dott. Luigi D’Elia, psicologo e psicoterapeuta, e con l’aiuto di un Comitato Promotore, abbiamo voluto organizzare una rete che da un lato fotografi l’impegno solidaristico esistente e censisca a livello nazionale tale impegno, dall’altro consenta alla cittadinanza di contattare nella propria zona di provenienza professionisti psicologi e psicoterapeuti aderenti all’iniziativa, eventualmente disponibili ad accogliere richieste a tariffa calmierata.
Occorre precisare che la comunità che si riconosce nei principi e aderisce alla rete Psicoterapia Aperta non si propone di offrire alcun alibi alla mancanza di investimento pubblico sulla salute psicologica, ma di svolgere azione e funzione sussidiaria positiva (non sostitutiva) ai servizi psicologici e psicoterapeutici pubblici con l’intento politico esplicito di sollevare a livello di opinione pubblica il problema sotteso.
Per chi aderisce a questa iniziativa la presenza e la responsabilità sulla salute dei Cittadini, seppure in ambito privato professionale, è massima: sentiamo forte la funzione e l’utilità sociale del nostro servizio per l’intera società italiana, e non solo per le fasce economicamente più agiate.
La comunità professionale che partecipa e dà forma a questa iniziativa crede nel diritto di accessibilità e non pensa che la psicoterapia sia una cura non per ricchi ma per tutti. Risponde perciò all’articolo 4 del Codice Deontologico degli Psicologi specie nella parte che specifica “lo Psicologo […], non opera discriminazioni in base a estrazione sociale né stato socio-economico“.
La buona volontà, però, da sola non basta. Consapevoli di non poterci sostituire alle risorse del Servizio Pubblico, non siamo compiutamente in grado di rispondere alla domanda delle fasce più povere che non possono accedere nemmeno alle tariffe agevolate qui offerte, ma solo ad una minima parte delle fasce di popolazione medie e medio-basse che riusciamo a raggiungere. Anche in questo caso, una goccia nell’oceano.
La nostra iniziativa, in un’ottica di sussidiarietà positiva ma non sostitutiva, si muove infine coerentemente: